UN UOMO A COLORI

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 Prefazione

Scrivere un libro non è certo una cosa semplice. Forse alcune cose narrate da Mirko Venezia non saranno ben spiegate, mentre altre sembrano un po' esagerate, tuttavia egli si sente motivato a raccontare la vita di suo padre facendo leva sui ricordi personali e sulle memorie di coloro che lo conobbero e frequentarono a lungo. Non essendo il suo mestiere quello di scrittore ovviamente non ha rispettato appieno alcune regole grammaticali, sintattiche e di punteggiatura, né ha proceduto a una sistemazione ordinata dei resoconti ascoltati, ma tutto questo non l'ha fatto desistere dall'intenzione di raggiungere l'obiettivo che si era prefisso: arrivare al cuore di chi lo leggerà!

Ciò che l'ha portato a scrivere questa biografia è la voglia di far luce sulla forte personalità di suo padre, che lo ha segnato profondamente nel carattere. Tutto quello che da lui ha ricevuto, con ogni probabilità, ha influenzato le scelte della sua vita; ma non è forse questo uno dei modi per sentire la presenza di coloro che abbiamo amato e che adesso non sono più con noi?

Alla fine le persone cui vogliamo bene non si perdono mai! Quando nel cuore il ricordo dei nostri cari è molto vivo, si ha spesso la percezione che loro sono ancora al nostro fianco pure quando siamo distratti o invischiati nei mille laccioli della quotidianità.

Con l'incoscienza di chi non sa ciò che sta facendo, Mirko ha sorriso all'idea che scrivendo avrebbe avuto finalmente un'occasione unica per esporre sensazioni, sentimenti ed emozioni che da troppo tempo nutriva dentro di sé.

<<In verità>>, egli mi ha detto, <<non so nemmeno da dove iniziare, nondimeno cercherò di mettere nero su bianco quello che so di mio padre. E' stato lui, insieme a mia madre, a segnare fortemente il mio modo di essere e di concepire la vita>>.

Solo quando una persona amata scompare, ci rendiamo conto di quanto sia stata importante per noi e di come sia difficile andare avanti senza la sua presenza. Ma anche questo è il bello della vita: credere in se stessi e farcela da soli! In ultimo, tutto ciò che ci è stato insegnato, può servire ad affrontare meglio le avversità e le sfide che la realtà ci riserva ogni giorno in modo imprevedibile.

Durante i nostri incontri necessari a definire il lavoro da eseguire per arrivare alla realizzazione del suo sogno, Mirko mi ha più volte ripetuto una frase che avrà letto da qualche parte e che io riferisco per la verità profonda che contiene: <<Solo poi, si può tornare di nuovo alla vita. Nonostante la sofferenza che resta, dopo certe amare esperienze, bisogna capire una volta per tutte che i ricordi, belli o brutti che siano, sono solo ricordi. Solo poi, si può amare di nuovo. E ricominciare. E riprendere a sorridere!>>.

Questa locuzione ha molto a che fare con l'idea che la vita si trova soltanto nel momento presente. E' nel presente che ci dobbiamo radicare. E' al presente che dobbiamo dedicare le forze che ci animano se vogliamo migliorare sia la nostra vita, sia il mondo che ci è dato di abitare.

Riguardo a Filippo Venezia, avendolo anch'io conosciuto, penso proprio che anche a uno come lui si possono bene adattare le parole dell'Abbé Prévost: "Un cuore di padre è il capolavoro della natura".

Ma ancor di più è un capolavoro della natura, il cuore di un figlio particolarmente devoto a chi lo ha portato al mondo, educandolo a sani principi e a ideali di giustizia e solidarietà: cosa non certo scontata in questi tempi di spregiudicatezza, cinismo, depravazione.

Che bella sorpresa dunque questo libro di Mirko Venezia, forse il miglior omaggio che poteva fare a suo padre, che ha avuto in sorte una vita breve ma intensa di cui lui ha fatto materia narrativa interessante e struggente, palpitante di ricordi e di sogno, di nostalgia e d'amore.

Pino Bevilacqua