Sotto i cieli blu degli Erei

 

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Un libro semplice e profondo attraversato da una dolce nostalgia per le cose irrimediabilmente perdute,
dotato di una forza narrativa intrigante, convincente nelle parole e nelle immagini
che descrivono i paesaggi e la vita nella Sicilia di metà Novecento.


Non si può rimanere indifferenti di fronte a questi dodici racconti che, ben connessi tra loro,
appaiono come una sorta di affresco originale e poetico, nel quale le vite dei protagonisti
s’intrecciano con le atmosfere siciliane magistralmente descritte mediante una scrittura essenziale e cristallina.

 
Una danza intrigante di volti e di storie, che ci fa viaggiare nello spazio e nel tempo e s’insinua durevolmente nell’animo di ognuno.

 

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Prefazione

Un padre e il suo giovane figlio che per preservare la loro dignità, costretti dal bisogno, non esitano a rischiare la vita calandosi ogni giorno nelle viscere della terra; due ragazzi che con il loro primo bacio sperimentano la facoltà dell’amore sensuale; una donna, antesignana di una single moderna, che vive serenamente la sua condizione, frutto di una scelta meditata; un vecchio che suo malgrado è indotto a uccidere e per questo, tormentato dal rimorso, non riesce più a essere in pace con se stesso; un emigrante che pensa di placare la propria inquietudine esistenziale rivedendo il suo paese natale e, con esso, il suo stesso passato.

Difficile rendere il fascino di ciascuno dei quattordici racconti di "Sotto i cieli blu degli Erei" con un breve riassunto, perciò non resta che leggerla quest’ultima opera di Pino Bevilacqua il quale, con la maestria di un pittore, riesce a combinare i colori della realtà e dell’immaginazione invogliando il lettore a riflettere sulla condizione umana.

E’ l’amore il protagonista del libro, ma a interessare l’Autore è anche l’esperienza del sesso, l’irrazionalità del potere, l’ineluttabilità del dolore, il bisogno di religiosità, la ricerca di sé, che ciascuno porta avanti a proprio modo nel tentativo di conquistarsi almeno un po’ di felicità! Ciascuna delle storie narrate brulica di personaggi che s’interrogano sul senso della vita: uomini e donne normali, vissuti in Sicilia tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni sessanta del secolo scorso, ognuno portatore di frammenti di verità che possono aiutare a svelare le radici stesse e l’essenza più intima dell’anima della gente del Sud. Operazione sicuramente riuscita, giacché l’Io narrante si fa continuamente testimone, specchio e memoria dei tempi in questione.

In questo momento d’incertezza e di mancanza di veri modelli risvegliare il passato è rassicurante, ancor più se lo scopo è di provocare una dolce nostalgia per le cose piacevoli della vita che negli ultimi tempi, incalzati dalla frenesia del progresso, si sono inesorabilmente allontanate. Pino Bevilacqua possiede la naturale sensibilità di un animo sincero, che gli permette di esplorare a fondo i dolori, le gioie, i tormenti, i problemi e le ossessioni che incondizionatamente appartengono a ciascuno di noi, rendendo questi racconti veri e propri strumenti per addentrarsi nelle innumerevoli pieghe della natura umana. Dopo averne assaporato uno, è difficile non continuare con la lettura degli altri, che pur nella diversità dei temi trattati confermano almeno una cosa: nel profondo, l’essenza di un uomo è la stessa sotto tutti i cieli e in qualunque epoca.

Toni Saetta

Editore

     

       

 

 

 

 

 

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Sotto i cieli blu degli Erei 
Editrice “Qanat”
Pagine 320, Euro 20.00
Formato 14x21
Presentazione di:
T.Saetta,
editore e fotografo
Il libro è corredato
da sedici disegni
di A. Scroppo